Un libro di Andrea Barretta e Paolo Venturini per luoghi incantevoli tra Bergamo e Brescia con la consapevolezza della bellezza, tra arte monumentale e pittorica con i maestri del Rinascimento, e poi una sosta per l’enogastronomia.

Il titolo del libro di Andrea Barretta e Paolo Venturini è: “Ciclovia della Cultura Bergamo Brescia. Itinerario tra saperi e sapori”, edito da Compagnia della Stampa, in cui c’è qualcosa di più di due città lombarde. C’è la nostra civiltà, la nostra antropologia a dirci che tutto è cominciato lontano in una archeologia umana descritta e intesa come impegno culturale nella storicizzazione che chiama a riflettere sul come questa nostra terra nasce, cambia, si rinnova e si adopera. Un itinerario da consultare e poi partire per giornate da vivere con la calma che ristora il cuore, la mente e lo spirito, non solo per vedere, ma per guardare con la consapevolezza della bellezza, tra arte monumentale e pittorica con i maestri del Rinascimento, e poi una sosta per l’enogastronomia.
La storia di due città, Bergamo e Brescia, con il loro patrimonio artistico e culturale di valore mondiale, e tra gli obiettivi valorizzare anche il territorio paesaggistico e di ampliare i servizi rivolti ai turisti e alle comunità locali per una coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo, ma pure sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana in una progettazione integrata e pianificazione strategica. Due città oggi collegate anche dalla Ciclovia della Cultura su cui questo corposo volume si sofferma lungo il suo percorso a scoprire luoghi incantevoli.
Tra le pagine due temi: “la città dei tesori nascosti”, oltre ma anche i due centri di Bergamo e Brescia che hanno importanti Patrimoni dell’Umanità Unesco come le mura venete del XVI secolo di Bergamo alta, e a Brescia il Complesso di San Salvatore e Santa Giulia e area archeologica del Capitolium. Il secondo: “città natura”, in un percorso inclusivo tra le due province attraverso il paesaggio e le tradizioni enogastronomiche. Come? Tutto questo attraverso la “Ciclovia della Cultura”, fulcro di questo volume, che congiunge Bergamo e Brescia in una valenza culturale, ma anche di turismo sostenibile nella consapevolezza della sfida ambientale che raccolga azioni di tipo partecipativo ed educativo finalizzate alla condivisione dei comportamenti individuali e sociali coerenti con la sostenibilità, e che valorizzerà e promuoverà il patrimonio socio-economico e culturale dei due territori, così collegati su due ruote. Che non sia, però, soltanto una linea ciclabile che colleghi luoghi, ma espressione di vita vissuta nei secoli con monumenti da visitare e vedere nella bellezza dell’arte
Sono settantacinque chilometri di un percorso che permette di fare un’esperienza diversa sotto tutti i punti di vista in rapporto come viaggiatori della collettività accogliente, nel piacere di sostare, visitare, immergersi nella natura, fermarsi in un buon ristorante o trattoria, gustare i prodotti locali, con raccordi a diversi anelli creando così una rete di ciclabili, percorsi campestri, raccordi su strade a basso traffico che, sommando tutti i collegamenti, raggiungerà complessivamente i 175 km. Il tutto pensato per biker esperti, neofiti, famiglie e bambini che potranno percorrerla in sicurezza. Tutto in un programma per tappe da svolgere in una giornata, di circa venti chilometri l’una, composta da una parte descrittiva del tracciato corredato di altimetria, planimetria e indicazioni pratiche, una descrizione dell’arte e dei monumenti che si possono ammirare e visitare nei dintorni (anche occasione di arte partecipata e land art conla realizzazione di installazioni artistiche permanenti), di storie legate ai luoghi nella meraviglia di paesaggi, borghi e paesi, personaggi storici nativi o profondamente legati a quei luoghi che hanno apportato un contributo rilevante alla cultura italiana e internazionale. Inoltre, dal momento che la cultura italiana è inscindibile dalle sue tradizioni culinarie ed enologiche e il territorio di Bergamo e Brescia ha molto da offrire in questo senso, così per completare l’esperienza sensoriale ogni tappa descritta presenterà l’indicazione di piatti tipici e vini doc prodotti in zona, non in chiave commerciale ma culturale, insieme alle eccellenze produttive. Infine, non mancano aneddoti e curiosità.
“Sarà come entrare attraverso un’ideale porta che la ciclabile costituisce in quelle peculiarità importanti che le due città rappresentano – scrivono Andrea Barretta e Paolo Venturini – frutto di una rigorosa indagine che compendiano l’espressione anche del paesaggio in riferimento al topos di un territorio vissuto come valore, tra storia e storie alla ricerca della bellezza nell’identità di un territorio, in un passato presente che tocca il rammentare insieme per un futuro vivibile. E nella tradizione celebrativa della comunità e collettività sociale, questa iniziativa editoriale in tal senso esplicita ambiti di separazione dal consueto, dal trascorrere del tempo che tutto annebbia e dimentica, anche quelle straordinarietà che sono la diversità da tramandare ai giovani, per quanto di positivo si è fatto”.
La memoria, dunque, come frutto di collettività su cui riflettere e riproposizione di confronto con un tempo precedente, prossimo e remoto, e che vorremmo trasparissero con pensieri, opere, bibliografie, avvenimenti, emozioni: dalla cultura all’arte, allo sport alla scienza, purché siano portatori di storicità, e quindi da annotare per evitare la dimenticanza. È l’oblio, infatti, l’ombra del silenzio che non rievoca, mentre è il tempo trascorso da mantenere nel focolare dei ricordi, che non dimentica lo spirito di chi ha innalzato monumenti, chiese e palazzi, pinacoteche e musei, e i motivi che li fece nascere, per un linguaggio della vita, per credere nella speranza della storia.
Con Bergamo e Brescia tra saperi e sapori sarà un viaggio nella storia, nell’attualità, nella natura, come novelli Homo viator in un libro che non vuole essere una guida, o almeno non soltanto. Al già conosciuto turismo lacuale o montano, per lo più stanziale e quasi per intero concentrato nella stagione estiva, aggiungiamo un itinerario per tutto l’anno a largo raggio nel territorio attraversato dalla Ciclovia, e vorremmo con motivazioni diverse da ciò che generalmente suggerisce il turismo. Ogni luogo è presentato nelle sue caratteristiche generali, monumentali e paesaggistiche, spesso con una breve documentazione sulle origini storiche, cercando di condensare tutto quanto si possa consigliare a un visitatore di vedere, dando uno scopo alla visita, per non correre il rischio di indicare musei, pinacoteche, chiese o monasteri soltanto come contenitori d’arte, ma proporli per riscoprirne il significato. Territori da condividere con il mondo sociale, economico, istituzionale e culturale che permetta di creare piattaforme unitarie efficaci per il raggiungimento di obiettivi comuni, integrando le politiche settoriali per convogliare tutte le energie e le risorse possibili nell’attuazione del piano organizzativo della Ciclovia Culturale che va da Bergamo a Brescia, con tutti i Comuni delle due province interessati sul percorso.
Nel libro gli autori tengono conto dell’importanza storica, artistica e culturale di molte località, a cui danno più spazio, mentre ad altre “minori” pur dedicano un cenno. Perché non è solo un percorso ciclabile da percorrere nei due sensi per raggiungere Bergamo e Brescia e qui visitarne le bellezze e ristorarsi com’è comunque giusto che sia, giacché in queste pagine c’è un continuo invito alla sosta in altre località lungo il percorso, in un sistema comune di lettura dei valori legati al paesaggio e alla rigenerazione urbana.
Con uno stile vivace e non solo descrittivo, una impaginazione scorrevole e visivamente appetibile per un immediato riscontro attraverso l’appunto in neretto dei luoghi principali, in questo volume ci sarà qualcosa di più di due città lombarde. Così i lettori saranno protagonisti di sé stessi, se l’archeologia umana qui descritta è intesa come impegno sociale e culturale del cittadino e dei turisti, pur in una contemporaneità che corre freneticamente ma che ci appartiene.
Un libro, dunque, da consultare anche a casa, in albergo oppure lungo il percorso, e poi partire per giornate da vivere con la calma che ristora il cuore, la mente e lo spirito. Magari anche pernottando e andare nella serenità dei luoghi per darsi un itinerario quotidiano da una città all’altra lontani dalle strade maestre, in sella a una bicicletta ma, perché no, anche a piedi, parcheggiandola dove necessario, non solo per vedere ma per guardare con la consapevolezza della bellezza. L’invito, allora, è darsi tempo per una vacanza diversa. Buon viaggio.