Giornalista, editorialista, scrittore e critico d’arte, è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia dal 1982. Andrea Barretta è personaggio intellettuale autorevole per l’estensione dei suoi interessi e dei campi disciplinari frequentati in un annodare saperi nell’esperienza concreta che esprime come autore e curatore di libri di storia e saggi sul sociale e sull’arte.
È stato redattore del settimanale “La Voce del Popolo”, caporedattore di “Voce Cultura” e di “Italiani in Scozia”, direttore responsabile della rivista “Notizie Viaggio” e del periodico “La Nostra Famiglia”.
Nel 1981 ha tenuto a Radio Monte Maddalena le rubriche: “Scaffale”, recensioni libri, e “Il sofà delle muse: critica letteraria”. Nel 1989 tiene a Radio Voce una rubrica di turismo culturale.
Per la saggistica ha pubblicato: “Quo vadis?” (2006), un’analisi della mobilità umana nell’esperienza del viaggiare, finalista al Premio l’Autore di Firenze; “Pellegrini anno Mille”, scene di Medioevo in un itinerario esistenziale (2009); “L’arte, la bellezza e il suo contrario” (2014); “Tutto e nulla cambia. La cultura postmoderna dell’effimero” (2017); “Anni d’arte. Estetica e canoni nel Novecento”, Edizioni Compagnia della Stampa, 2020; “Arte Duemila”, Edistorie, 2021. Inoltre è autore con A. Fappani di “Chi scrive”; e di tre raccolte di poesie: “Riflessioni”, “Si fa sera” con alcuni racconti e “Silenzi”, con una introduzione di Italo Alighiero Chiusano. Sue poesie sono state pubblicate in antologie scolastiche dalla Editrice La Scuola: nel 1988 in ”Leggo, penso, capisco: letture per l’educazione linguistica nel 2° ciclo”; nel 1990 in “Progetto lingua”, antologia di letture; nel 1994 in ”I testi e la lingua: antologia di letture e riflessioni sulla lingua”, anche con un suo racconto.
Nel 2018 e nel 2020 è invitato come scrittore a partecipare a Librixia, la Fiera del Libro che si tiene a Brescia, con la presentazione di suoi libri. Nel 2018 partecipa alla presentazione del volume “Arte e Cucina”, Editoriale Giorgio Mondadori, a Castelnuovo Magra, e ne scrive l’introduzione dal titolo: “Cibarsi d’arte come rivoluzione culturale”.
Nel 1991 è al Vittoriale di Gardone Riviera per una conferenza sulla “Poesia del Novecento”. Nel 2018 e 2019 mette in rilievo le problematiche esistenziali del fare dell’artista e si rivolge soprattutto ai giovani in due sue conferenze per gli studenti Accademia di belle arti tenute nell’Università Cattolica di Brescia.
Studioso di estetica è autore di biografie e testi sull’arte moderna e contemporanea tradotti in diverse lingue, di presentazioni in cataloghi e monografie che sono stati richiesti dal Metropolitan Museum di New York e da importanti Biblioteche, oltre alla presenza alla Fiera del Libro di Francoforte. I suoi libri sono presenti anche in altre biblioteche, come quella di Storia dell’Arte e di Estetica di Urbino; la Biblioteca Specialistica del Museo arte Gallarate (MAGA); la Biblioteca della Fondazione Civiltà Bresciana; la Biblioteca Queriniana; Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una delle più importanti italiane ed europee; Biblioteca Nazionale Braidense di Milano; Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. E consultabili su Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Il suo libro “Auschwitz” (2009) è stato inserito nel Museo del Libro d’Artista di Ripe (Ancona), in collaborazione con Musnif e Mediateca Regionale delle Marche.
Tiene conferenze e incontri d’arte. Nel 2018, su invito del Movimento Italiano Casalinghe (Moica) tiene in Palazzo Broletto (Brescia) la conferenza sul tema: “La bellezza è donna nell’arte e nella letteratura”, da Dante Alighieri a Francesco Petrarca e Umberto Saba, in un percorso tra mito, tradizione e storia, in cui le donne sono state rappresentate nell’arte vista dall’uomo tra veneri e madonne da Antonio Canova a Giorgione a Tiziano Vecellio e Caravaggio con Masaccio e oltre. E ancora a Brescia su invito di Vivi Città, poi a Castenedolo per l’Associazione Culturale Carmagnola e a Concesio per l’Associazione “Gruppo Corale L’estro armonico”.
Per la “Galleria ab/arte” ha diretto la collana “Monografie d’arte”. E ha curato grandi mostre di arte moderna rilevando per primo, in giugno del 2012, una via per la Pop art italiana selezionando opere di Enrico Baj, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Tano Festa, Valerio Adami, Lucio Del Pezzo, Ugo Nespolo, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Marco Lodola, Concetto Pozzati.
Sue anche mostre su “Dopo Corrente” (2010), il movimento sorto nel 1938, proponendo una riflessione sull’arte come impegno sociale delineandone il profilo poetico dopo ogni idealismo e formalismo, dopo ogni retorica dell’arte che cade nel vago e nell’arbitrario. E così nella mostra a sua cura “Guernica docet”(2012), con le esperienze e i nuovi linguaggi nei manifesti dell’Italia artistica del secondo dopoguerra: dal neocubismo del Fronte nuovo delle arti e le influenze espressioniste dal realismo all’astrattismo.
Poi cura “L’inquietudine nell’espressionismo italiano” (2014), per raccontarne i percorsi creativi con artisti del primo Novecento influenzati da questo movimento o che si sono accompagnati sulla strada tracciata nello sviluppo alla nascita del gruppo tedesco Die Brücke, con opere di Domenico Cantatore, Giuseppe Migneco, Mino Maccari, Corrado Cagli, Bruno Cassinari, Antonio Zancanaro.
Inoltre “Dalle avanguardie alla transavanguardia italiana” (2015) e “Dadavanguardie da neo a post e trans” (2016) con Man Ray, Piero Manzoni, Robert Rauschenberg, Sandro Chia, in una sorta di vasi comunicanti tra temi archetipi e suggestioni formali.
Nel 2015 cura la mostra d’arte “Siamo alla frutta”, alla Galleria ab/arte di Brescia per una critica all’Expo 2016 a Milano come occasione sprecata per poter mettere argine alla fame nel mondo, vista la tesi che propugnava nel tema dato: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e una recensione alla mostra sul Corriere della Sera titolava “Se la grande abbuffata è indigesta: quando l’arte fa le pulci a Expo.
Nel 2019 per la XV Giornata del Contemporaneo cura la mostra “Warhol e Marilyn”, per raccontare l’America degli anni Sessanta nel processo warholiano di democratizzazione dell’arte, con le dieci serigrafie presentate nel 1967 alla “Andy Warhol Foundation” di New York.
Fa parte del comitato critico del “Catalogo dell’Arte Moderna”, Editoriale Giorgio Mondadori. Nell‘edizione 2023 (CAM 59) pubblica su invito un suo contributo critico dal titolo: “Primo Novecento e avanguardie storiche”, dall’Espressionismo al Gruppo Azimuth, il “secolo breve” dell’arte attraverso le due guerre mondiali.
Nel 1991 è stato ricevuto in privato da Giovanni Paolo II. Nel 2009 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.